Testimonial
Giorgio Biavati Testimonial dell’associazione ASFAP
Giorgio Biavati è un noto attore, ha lavorato in teatro con nomi come Strehler, Dario Fo, Franca Rame e molti altri, in televisione e nel cinema ha partecipato in ruoli importanti in serie come “la Freccia Nera”, “Vivere”, “Vento di Ponente”, ha creato una sua compagnia mettento in scena varie opere inoltre ha recitato in moltii film con registi del calibro di Pupi Avati, Nanni Loy, Dino Risi ecc.
Il nostro incontro fu drammatico. Giunse in ospedale in urgenza accusando un sintomo che per un attore èun vero dramma; durante un’intervista che si svolgeva negli studi di Mediaset, nel bel mezzo di una risposta si era trovato di colpo disorientato e senza riuscire ad esprimersi correttamente: era diventato afasico!
Arrivato in Pronto Soccorso me lo sono trovato di fronte, un bell’uomo, una iniziale brizzolatura dei capelli, un viso aperto con una sfumatura ironica negli occhi, un piglio deciso, nonostante la situazione.
Biavati è un uomo di grande simpatia ed intelligenza. Ci siamo subito capiti. Correva un grosso rischio. I sintomi che aveva accusato erano solamente il campanello d’allarme di un evento più grave che stava per accadere. Non riusciva a parlare correttamente, aveva difficoltà ad esprimere i concetti, era spaventato. Il suo cervello non rispondeva correttamente, erano i segni di un’ischemia, la mancanza di sangue ad una parte dell’encefalo probabilmente dovuta ad una piccola embolia.
La causa dell’embolia la trovammo quasi subito grazie ad un’ecodoppler delle sue carotidi che dimostrava un restringimento della carotide sinistra, una placca, probabilmente ulcerata. L’intervento per rimuovere la placca era necessario e doveva essere eseguito rapidamente. L’intervento era rischioso? Certamente come ogni gesto chirurgico comportava dei rischi ma questi erano di gran lunga inferiori al rischio costituito dall’ischemia in atto.
Operatemi subito! Ok! Respira tranquillo e a fondo...
Abbiamo isolato chirurgicamente la sua carotide e all’interno abbiamo trovato una placca ulcerata sulla quale si era formato un coagulo che era in procinto di distaccarsi e creare un’embolo che avrebbe causato, quasi sicuramente, un ictus devastante. Siamo arrivati in tempo. Dopo pochi giorni Giorgio festeggiava con le infermiere la sua dimissione dall’Ospedale Luigi Sacco e faceva autografi. Io gli raccomandavo di cambiare atteggiamento ed essere attento alla dieta e a tutti i fattori di rischio che sappiamo causare direttamente o indirettamente le arteriopatie: fumo, ipertensione, alterazioni dei parametri ematochimici come glicemia, colesterolo e trigliceridi.
Infine dato il suo entusiasmo nelvolere fare qualcosa per noi come gesto di gratitudine, gli ho detto che grazie alla sua notorietà poteva essere un messaggero di salute e poteva trasmettere agli altri gli insegnamenti ricevuti dalla sua esperienza. Così ha iniziato a collaborare con la nostra associazione e si è fatto portavoce della nostra parola d’ordine: prevenzione.